Stando a quanto sostengono gli ultimi dati consuntivi relativi ai primi otto mesi del 2017, i quattro casino italiani hanno chiuso il periodo con un bilancio di 189 milioni di euro. Le strutture che hanno incassato di più sono quelle di Campione, con una raccolta di 60,3 milioni di euro, e il Casino di Venezia, con incassi pari a 59,2 milioni di euro; alle spalle dei due principali casino tricolori si posizionano quelli di Saint Vincent, con 38,4 milioni di euro di incassi, e quello di Sanremo, con 31 milioni di euro di incassi.
Risulta altresì di particolare interesse cercare di comprendere da cosa siano generati gli incassi dei principali casino della Penisola. Nel dettaglio, come era intuibile, la parte del leone la fanno le Slot, che contribuiscono alla raccolta per complessivi 122,6 milioni di euro, con una quota pari al 64,8 per cento di tutti gli incassi totali dei casinò. Hanno fatto particolarmente bene anche le varie varianti di Poker, che nelle diverse forme hanno superato quota 7,1 milioni di euro, resistendo alla crescita del poker online. Tra gli altri giochi, evidenziamo come il Black Jack abbia raccolto 10,1 milioni di euro, il Punto Banco 12,7 milioni di euro, la roulette francese incassa 12,2 milioni di euro, la Fair Roulette 15,7 milioni di euro e lo Chemin de Fer quota 5,1 milioni di euro.
Per quanto infine riguarda il numero degli ingressi nei propri locali, nello stesso frangete temporale (tra gennaio e agosto), le quattro case da gioco hanno registrato 1 milione 360 mila ingressi. Numeri, quelli di cui sopra, che hanno generato importanti riflessioni sul futuro delle case da gioco e dei casino. Appare chiaro come una parte del business delle strutture italiane (e non solo di queste) sia eroso dal grande successo dei casino online, come il casino Bet365, in grado di riprodurre in maniera interattiva e digitale l’intero parco giochi che le strutture “tradizionali” possono proporre. Ne è conseguito che molti utenti hanno preferito dedicare la propria attenzione ai casino online, erodendo una parte comunque minoritaria della clientela dei casinò fisici.
Non tutto il male è comunque venuto per nuocere. In alcuni casi, infatti, è stato possibile accertare che il ricorso ai casino online abbia favorito gli ingressi nei casino tradizionali. Si tratta di utenti che fino a quel momento non avevano mai pensato di poter entrare nelle sale fisiche dei casino, e che si sono appassionati a roulette & co. proprio passando attraverso la più comoda porta (virtuale) dei casino online, salvo poi dirottare una parte della loro attenzione a quelli tradizionali. Insomma, il panorama dei giochi sembra essere sufficientemente ampio da poter alimentare il business sia dei casino online che di quelli tradizionali, senza che l’uno debba essere necessariamente sostitutivo o alternativo dell’altro.
E voi che ne pensate? Avete mai giocato a un casino tradizionale? O la vostra esperienza di gioco si è limitata alle case di gaming online? Quale è stato il vostro livello di soddisfazione?